Cerchiamo di capire insieme come leggere i segni dello stress psicofisico sulla pelle e di capire di più sul ruolo che riveste per il corretto funzionamento del nostro organismo.
Qualche giorno fa abbiamo anticipato il tema del rapporto tra pelle e stress sul nostro canale instagram, in questo post dal titolo “skincare is not selfish”.
Oggi vogliamo approfondire il tema con il primo di una serie di articoli che ci aiuteranno a comprendere che il prenderci cura della nostra pelle non è un atto di semplice vanità ma un vero e proprio alleato contro i danni causati dallo stress psicologico.
Quali sono le funzioni della pelle?
Perché non dobbiamo sentirci in colpa se decidiamo di ritagliarci nella giornata un momento da dedicare alla cura della pelle?
La pelle non è solo il biglietto da visita con cui ci presentiamo al mondo ma è anche l’organo umano dalla superficie più estesa.
Come stiamo per scoprire, grazie alla sua struttura articolata in tre strati ben distinti, assolve a molte funzioni di importanza vitale per la sopravvivenza del nostro corpo.
- protegge il corpo da aggressioni esterne di varia natura (raggi UV, sostanze chimiche, allergeni e agenti patogeni)
- protegge il corpo dai traumi meccanici grazie alla struttura dell’ipoderma (lo strato più profondo della cute)
- funge da riserva di energia e calore per tutto il corpo grazie al tessuto adiposo (ipoderma)
- protegge il corpo dalla disidratazione impedendo la perdita eccessiva di acqua
- ha un importante funzione metabolica in quanto la sintesi della vitamina D avviene proprio a livello cutaneo. La vitamina D è fondamentale per l’assorbimento del Calcio
- interviene nel processo di regolazione della temperatura corporea
- ci connette con il mondo esterno come organo di senso.
Quindi preoccuparsi della salute della propria pelle vuol dire a mantenerla in condizione di svolgere al meglio queste funzioni vitali.
La nostra barriera cutanea è sottoposta a stress quotidianamente da fattori ambientali come l’inquinamento atmosferico, gli stili di vita poco sani, i fattori climatici e il naturale processo di invecchiamento. Tra questi fattori sicuramente gioca un ruolo importante anche lo stress psicofisico.
Lo sapevate che durante lo sviluppo embrionale il sistema nervoso e la cute si formano a partire dalle stesse cellule madri?
Questa origine comune suggerisce già di per sé che esista una stretta correlazione tra stato emotivo e salute della nostra epidermide.
Le numerose terminazioni nervose che connettono cervello, organi e tessuti fanno sì che gli stati di malessere si esprimano in tutto il nostro organismo, pelle compresa.
Cos’è lo stress e che relazione ha con la pelle?
Partiamo dalle basi e cerchiamo di comprendere cosa è lo stress e quando costituisce un fattore di rischio.
In termini evoluzionistici, lo stress in realtà non è altro che un meccanismo di sopravvivenza della specie. Lo stress ci permette di mantenere alto lo stato di allerta e di avere una reazione il più rapida possibile alle situazioni di pericolo per aumentare le nostre possibilità di sopravvivenza.
Questo meccanismo ancestrale si traduce nella produzione di due tipi di ormoni le catecolamine e il cortisolo.
Le catecolamine vengono liberate solamente durante la fase di allarme e poi diminuiscono progressivamente.
Il cortisolo invece viene prodotto dal nostro corpo durante tutta la giornata e controlla o interagisce in diverse funzioni importanti del nostro organismo come il metabolismo dei grassi e del glucosio, l’equilibrio del sodio e dei liquidi e la rigenerazione dei tessuti.
Cosa accade quando siamo sottoposti a stress costante, come un periodo super impegnativo sul lavoro o quando affrontiamo un periodo particolarmente difficile?
La produzione di cortisolo è costantemente alta e questo da origine ad una condizione cronica di stress che può essere dannosa per tutto il nostro organismo e anche per la nostra pelle
Impariamo a leggere la nostra pelle.
Spesso siamo talmente presi dai mille impegni della giornata non abbiamo nemmeno il tempo di accorgerci dei segnali che nostro corpo invia per farci sapere che stiamo superando il limite.
Questo vale anche per la nostra pelle e, se impariamo ad osservarla, puoi darci indizi preziosi per capire che siamo troppo sotto stress.
Quali sono i principali segni dello stress psicofisico sulla pelle?
• Colorito spento e opaco.
Si manifesta a causa di una scarsa microcircolazione e di un’ossigenazione insufficiente.
• Occhiaie
La cattiva ossigenazione della zona perioculare, causata dagli effetti dello stress sul microcircolo, lascia segni evidenti come gonfiore e colorito bluastro nella zona del contorno occhi dove la pelle è più sottile e delicata.
• Perdita di elasticità ed eccessiva secchezza
Questo accade perché un elevato grado di stress può danneggiare il film idrolipidico causando anche desquamazioni e arrossamenti.
• Una zona T eccessivamente lucida
L’ipersecrezione di cortisolo aumenta la produzione di sebo, causando anche fastidiosi episodi di acne.
• Pelle più soggetta a infezioni e allergie
Gli squilibri ormonali dovuti ad uno stress eccessivo possono causare un abbassamento delle difese immunitarie della barriera cutanea.
• Solchi e piccole rughe sul viso
Oltre che dell’invecchiamento naturale dei tessuti possono avere anche origine da un prolungato periodo di stress psicofisico che può rallentare il rinnovamento cutaneo e intaccare le scorte di collagene della pelle. Inoltre la tensione muscolare che si crea quando la nostra espressione è spesso accigliata può rendere statiche (evidenti e permanenti) le rughe che inizialmente erano dinamiche( rughe d’espressione).
• Acuirsi di problemi preesistenti
Acne, orticaria o psoriasi si manifestano in forme più aggressive e la pelle ,inoltre, si indebolisce e guarisce più lentamente.
Ora che abbiamo capito quali sono le funzioni principali della pelle e quali sono le minacce dello stress non ci resta che correre ai ripari, affidandoci ad un buon dermatologo in caso di problemi persistenti come infiammazioni e sfoghi cutanei e, soprattutto smettere di sentirci in colpa quando ci prendiamo un attimo per noi stessi.
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